Siamo sempre in cammino, in un modo o nell’altro. Fuggendo da qualcosa o da qualcuno, o addirittura, non raramente, da noi stessi. Cercando un ambiente a noi più congeniale, aspirando ad un “nostro” posto in cui poter esprimere meglio ciò che ci sembra di avere dentro. Rispondendo, nel migliore dei casi, ad una chiamata profonda che ci fa intravedere una missione, un compito che ci è affidato, e ci sprona a lasciare sicurezze acquisite per arrischiarci a progredire verso un’imprecisata “terra promessa” che, sebbene qualche visionario o profeta ci dica stilli latte e miele, e pur sapendola vicina e destinata a noi, ci risulta spesso arida e quasi impossibile da conquistare.
Le circostanze possono cambiare: i paesi, il contesto culturale e sociale, le lingue. Ciò nonostante, chi si mette in cammino, rispondendo a un’esigenza intima che sgorga dal proprio cuore, si rende conto che quasi a tutti, presto o tardi, viene offerta la possibilità di vivere con maggior coscienza e libertà la propria vita, iniziando un viaggio interiore molto personale che può essere intrapreso da chiunque e che non implica necessariamente di doversi spostare fisicamente.
Questa raccolta di scritti poetici si apre con alcune brevi righe scritte su un taccuino che tenevo con me sull’aereo che mi riportava dal Giappone in Europa, dopo quasi diciassette anni trascorsi in quel paese. Anni vissuti intensamente, carichi di esperienze e di incontri con persone che mi hanno spalancato molte finestre e fatto vedere nuovi orizzonti. Anni nei quali, cercando di donarmi e di condividere con altri, soprattutto ho imparato: ad ascoltare meglio, a “correre” di meno, a cercar di “intuire” piuttosto che pretendere di passare tutto al setaccio della ragione. Anni in cui mi sforzai di essere sempre più sincero con me stesso, con gli altri, con Dio.
Dio. Tre lettere che stanno ad indicare ciò che trascende tutte le nostre parole. Dio, per definizione Mistero a cui, attimo dopo attimo, attinge la propria esistenza ognuno di noi ed il Cosmo intero, la Vita in sé stessa, la Verità che può sostenere tutte le nostre sempre piccole e limitate verità.
Il contatto quotidiano con persone di tradizioni religiose diverse dalla mia, mi ha interpellato ogni giorno. A loro non ho mai voluto dare risposte preconfezionate né semplicemente ripetere cose sentite, ma onestamente, nella misura in cui ho saputo farlo e che mi è stato concesso, ho cercato anzitutto di capirli. Soltanto qualora avvenisse che questi si mostrassero interessati a ciò che ero e in cui credevo, iniziavo a condividere in prima persona la mia fede e le mie convinzioni. Fede e convinzioni che proprio in questa dinamica dialogica si sono rafforzate ed approfondite col tempo.
Le poesie raccolte in questo libro, pur riflettendo spesso esplicitamente la dimensione spirituale, non vorrei che fossero frettolosamente archiviate semplicemente come “poesia religiosa”. Sotto questa etichetta, ho il timore che alcune persone sensibili ed aperte, con cui mi piacerebbe percorrere insieme i “sentieri del cuore” attraverso queste pagine, non si sentirebbero attratte ad iniziarne la lettura. Ed io sono convinto che, se parliamo a cuore aperto condividendo ciò che abbiamo sperimentato, attraverso un linguaggio comune come può essere quello poetico, tutto possiamo dirci ed inoltre capirci, a prescindere dalle reciproche visioni del mondo e di noi stessi, che possono risultare simili oppure molto differenti. Ed anche nel caso fossimo radicalmente distanti, negli aspetti fondamentali che ci qualificano come esseri umani ci troveremmo molto più vicini di quanto dall’esterno si potrebbe pensare. È su questo piano che possiamo condividere, senza filtri e pienamente, i nostri percorsi interiori.
Pur non usando abitualmente il catalano, la mia lingua madre, da anni, questi scritti mi sono ugualmente nati nella lingua in cui ho sempre pensato e pregato. Su richiesta di alcune persone a me care, ho provato a tradurli in italiano, pur nella difficoltà di trasferire in un’altra lingua, anche se molto vicina alla mia di origine, le sfumature del linguaggio poetico. Pur essendo cosciente del fatto che i risultati raggiunti non abbiano, dal punto di vista formale, un grande valore letterario, l’interesse mostrato da alcuni amici per la pubblicazione di queste mie riflessioni e preghiere ed il loro incoraggiamento mi hanno tuttavia convinto ad avviarne la stampa. Considero questo libro, in effetti, una specie di mio diario personale su un periodo decisivo della mia vita ed è pertanto con un certo timore che lo rendo pubblico, nella speranza che possa comunque essere di un qualche aiuto o gradimento a chi lo leggerà. Ringrazio di cuore gli amici che mi hanno aiutato in questa versione italiana, specialmente Umbro Meloni, che ha rivisto per primo con me queste pagine con passione e dedizione. E ringrazio in particolare ora proprio te che ti vuoi incamminare con me attraverso di esse.
Cinto Busquet
Grottaferrata, marzo 2007
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